Norma CEI 79-3 Sistemi di allarme. Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione e rapina: inchiesta pubblica – Progetto C.1343

E’ stata recentemente pubblicata in inchiesta pubblica il progetto di Norma C.1343 che aggiorna i dettami della Norma CEI 79-3:2012 (Sistemi di allarme. Prescrizioni particolari per gli impianti di allarme intrusione e rapina).

Il gruppo di lavoro CEI è stato coordinato da Salvatore Lamaestra che si è occupato dell’aggiornamento e della redazione di tutti i contenuti.

I lavori sono stati presidiati anche dal Responsabile Nazionale di CNA Installazione Impianti Diego Prati che è componente del gruppo di Lavoro

Il Progetto, in scadenza il prossimo 8 luglio 2024, è consultabile a questo link.

Gli interessati possono contribuire al Progetto e inviare i propri commenti a dt@ceiweb.it utilizzando il modello scaricabile accanto al documento entro la data indicata.

Qui di seguito si riportano le principali novità contenute nella Nuova CEI 79-3 in Inchiesta, a firma del coordinatore Lamaestra:

Il lavoro fatto dai colleghi che hanno partecipato a questo Gruppo di Lavoro ha portato, in particolare, a:

• inserire il concetto e a sviluppare un metodo per l’Analisi del Rischio, così liberando il Tecnico da una incombenza finora sfuocata, attribuendo in modo sicuramente più preciso le responsabilità di questa delicata fase iniziale,

• introdurre il concetto di sotto-impianto, guidando il Tecnico in un approccio modulare della progettazione e rimuovendo l’impostazione monolitica dell’unico impianto,

• eliminare la dualità e gli evidenti e mai risolti contrasti e contraddizioni tra i due “metodi”: il Tabellare (prescrittivo ma povero di dettagli) ed il Matematico (che non prescrive e che consente di verificare il raggiungimento del Livello di Prestazione solo a posteriori, dopo aver impostato il progetto),

• eliminare la distorsione delle “tipologie installative”, che strumentalmente sopperivano alla mancanza di una reale Analisi del Rischio, proponendo invece un punto di riferimento unico per tutti gli impianti e una chiara modalità di differenziazione basata esclusivamente sul livello di rischio e quindi sul Livello di Prestazione

• inserire un nuovo ed unico “metodo” Tabellare, prescrittivo, dettagliato quanto necessario a coprire le esigenze di controllo delle azioni criminose sugli ambienti, destrutturati in elementi semplici e intuitivi.

• permettere (a tutti gli attori, dal tecnico al committente) di valorizzare, e quindi poter confrontare, più progetti che offrono il medesimo Livello di Prestazione, ma nei quali sono inseriti elementi aggiuntivi che ne possono integrare la sicurezza grazie all’inserimento ed al metodo di misura del un nuovo Indice di Integrazione (opzionale).

Oltre a quanto sopra è stato fatto un notevole sforzo per linearizzare il testo, eliminando inutili rimandi tra i vari capitoli per completare un concetto, cercando inoltre, ove possibile, di utilizzare un linguaggio più fruibile ed è stato fatto un ovvio aggiornamento dei riferimenti normativi. 

Non posso che ringraziare tutti i colleghi che hanno partecipato con interesse e passione in confronti dialettici caratterizzati sia da momenti di condivisione che di contrasto; ho apprezzato la capacità di accettare grandi cambiamenti e di riuscire a guardare gli stessi argomenti da nuovi punti di vista, alcuni rivoluzionari rispetto alla consuetudine.   

Ricordo con simpatia ed affetto un “tormentone” che spesso ho sentito ripetere dal compianto Carlo Loi: “…fermati un attimo e usa quel che hai fatto, perché il meglio è spesso nemico del bene!” 

Sono e siamo tutti consci che quanto fatto sia assolutamente migliorabile, riteniamo però che il risultato raggiunto rappresenti oltre che un traguardo un notevole passo in avanti e che possa contribuire ad una più facile e diffusa applicazione della Norma in questo comparto, se e quando sarà approvata e pubblicata.