venerdì, Gennaio 10, 2025
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Le eccellenze DOP in Toscana valgono 1.356 milioni: – 5,5% in un anno

“La Dop economy toscana attraversa una fase delicata, ma resta un pilastro fondamentale dell’identità e dell’economia regionale. La sfida che abbiamo davanti è chiara: trasformare questo momento di difficoltà in un punto di ripartenza, valorizzando il nostro patrimonio agroalimentare con azioni concrete”.

È l’appello di Lorenzo Mangani, presidente di CNA Produzione Alimentare Firenze, che interviene sull’andamento del comparto toscano, in seguito ai dati emersi dal XII Rapporto Ismea-Qualivita.

Nel 2023, il valore alla produzione delle eccellenze certificate DOP e IGP in Toscana ha registrato una contrazione del 5,5% sul 2022, fermandosi a 1.356 milioni di euro. A pesare è soprattutto la flessione del settore vinicolo (-7,4% valore), che si attesta a 1.164 milioni, mentre il comparto cibo, al contrario, segna un’importante crescita di oltre il 7%, raggiungendo quota 192 milioni di euro.

Nonostante questa battuta d’arresto, la Toscana si conferma quinta in Italia per impatto economico complessivo delle produzioni certificate, con Siena protagonista come unica provincia toscana nella Top 20 nazionale. Il capoluogo senese contribuisce con 648 milioni di euro, pari al 48% del totale regionale seguita, fuori classifica, da Firenze (269 milioni), Grosseto (136 milioni) e Arezzo (96 milioni). Inoltre, con 90 prodotti Dop e Igp, la Toscana è in testa alla classifica nazionale per numero di eccellenze certificate.

Per CNA Firenze, i dati sono un campanello d’allarme che impone strategie urgenti e coordinate per invertire la tendenza negativa.

“La competizione internazionale, la volatilità dei mercati e l’impatto dei cambiamenti climatici sono sfide che non possiamo più rimandare. Servono investimenti mirati in innovazione, promozione e sostenibilità. Ma non basta: dobbiamo anche lavorare per ridurre lo squilibrio territoriale, sostenendo in particolare le province meno rappresentate” sottolinea Mangani.

L’obiettivo è chiaro: valorizzare le eccellenze locali per garantire un futuro stabile e sostenibile al comparto, che non rappresenta solo un valore economico ma anche un elemento centrale del Made in Italy e dell’identità culturale della regione

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